Dai celti ai giorni nostri: l’antica tradizione del Vischio

 

Il vischio ha una lunghissima tradizione che arriva fino alle credenze celtiche: per questi popoli, infatti, allontanava sventure e malattie, portando fortuna e serenità.

Si dice che Druidi del nord Europa quando dovevano riappacificarsi con i nemici si incontravano sotto una pianta di vischio e abbandonavano le armi sancendo il patto di pace.

Tra le popolazioni celtiche era considerato pianta sacra e dono degli dei e, grazie a questo, le popolazioni nordiche lo usavano per tenere lontane disgrazie e malattie.

In molti paesi è considerato simbolo di buon augurio: non a caso, è molto diffusa l’usanza originaria dei paesi scandinavi di salutare l’arrivo del nuovo anno baciandosi sotto uno dei suoi rami.

Nella mitologia scandinava il vischio è anche la pianta sacra di Frigg, dea dell’amore: per sperare in un futuro fortunato, gli innamorati, che si apprestano a vivere insieme la loro vita, cercano di baciarsi sotto un ramoscello di vischio.
Da quella tradizione si è giunti fino alla nostra, per cui appendere il vischio alla porta della propria casa o all’interno dell’abitazione è augurio di prosperità.

Ghirlande di vischio venivano appese alle pareti della casa per garantire un anno di fortuna e di armonia familiare. Le ghirlande sono simbolo di vittoria e di eternità e proteggono gli abitanti della casa. Il vischio però storicamente ha anche avuto un ruolo terapeutico importante.
Secondo Plinio e altri storici, il Vischio era considerato “l’erba che guariva tutti i mali”: pare che proprio il suo nome, in lingua celtica, avesse questo significato.

Questa pianta veniva utilizzata per il trattamento di diversi tipi di disturbi: come rimedio tonico ed espettorante, per l’ arteriosclerosi, nella gotta, nell’ epilessia, per la regolazione del sistema circolatorio e disturbi gastrointestinali.

La medicina tradizionale, oggi, gli attribuisce anche proprietà calmanti e – per questo – lo utilizza nel trattamento degli stati d’ansia, agitazione e ipereccitabilità.

Al vischio oggi sono attribuite anche proprietà nel campo delle neoplasie. La sua introduzione come terapia antineoplastica risale agli anni 1920-24 in base all’indicazione di Rudolf Steiner, che per primo consigliò l’uso di questa pianta, pur nota dall’antichità per altri usi terapeutici. Rudolf Steiner ha così indicato come utilizzare le sue forze intrinseche più potenti.

Il Vischio oggi è un efficace medicamento consigliato dalla Medicina Antroposofica come anticancerogeno.  Come farmaco antiblastico antico è ancora oggi di fatto uno dei più usati almeno nel vecchio continente.  In Germania è il rimedio più prescritto nella terapia oncologica complementare: già nel 1999, più dell’80% delle persone con neoplasie ricorrevano alle medicine non convenzionali, di cui circa il 60% usavano il Vischio.

È interessante notare che anche se questo rimedio, con la sua particolare preparazione farmaceutica, è nato dalle conoscenze della medicina antroposofica, oggigiorno in Germania viene principalmente prescritto da medici non antroposofici, come anche dagli oncologi. Sia in Germania che in Svizzera è dispensato dal sistema sanitario.

Diversi studi prospettici randomizzati sono in corso a scopo scientifico. Oggi i lavori scientifici sul Vischio sono numerosi, molte le ricerche in ambito biologico e clinico.

 

ATTENZIONE : Il vischio possiede anche una certa tossicità, per questo può avere effetti collaterali e controindicazioni oltre a casi di eventuale ipersensibilità accertata verso alcuni componenti della pianta. Ci possono essere anche interazioni farmacologiche importanti per cui non si deve assumere senza controllo medico.